Tempo: 7.30 h – Dislivello Salita: 1260 m – Dislivello discesa: 1560 m – Segnaletica: 101

Lungo e magnifico itinerario da intraprendere di buon mattino, così da raggiungere Foppolo in giornata ed eventualmente proseguire fino al Rifugio Montebello di Foppolo, dove e’ possibile pernottare. Il percorso e’ caratterizzato dalla presenza di numerose baite per l’alpeggio estivo, molte delle quali vengono ancor oggi utilizzate. Dai rifugi si percorre un tratto di mulattiera dell’Antica Via Priula, che con alcuni tornanti sale fino al Passo S. Marco (1992 m). Questo tratto di strada lastricato e’ un’interessante testimonianza di quell’antico percorso che da Bergamo percorreva tutta la Val Brembana fino nei Grigioni. Voluta e studiata dal Podestà di Bergamo Alvise Priuli, venne realizzata nel 1592-93, ricalcando in alcuni tratti la vecchia Via Mercatorum. Raggiunto il Passo San Marco, caratterizzato da un grande omino in pietra e da un altare realizzato dagli Alpini si percorre per circa 150 m la strada verso Morbegno fino alla deviazione in direzione del Monte Fioraro (sempre sentiero n. 101). Si continua percorrendo le pendici settentrionali del Pizzo delle Segade, sulla testata della Valle d’Orta e, raggiunto lo stretto crinale, lo si percorre per alcuni minuti fino ad una forcella (2070 m – 1h dalla partenza). La cresta spartiacque ci regala una magnifica veduta aerea del Rifugio Madonna delle Nevi, verso il quale punteremo, prestando molta attenzione, abbassandoci lungo un breve ma ripido canalino quindi, a mezza costa, proseguiremo attraverso le pendici del Monte Fioraro.

In questo tratto della traversata serve prestare attenzione al tracciato poichè risulta poco frequente ed in alcuni punti puo’ essere smarrito. Raggiunta la solitaria Baita Agnelli (m 1990), si prosegue attraverso l’Alpe Fioraro e si giunge il Passo della Porta (m 2028) si scende alla Baita di Piedevalle (m 1994) e con facile mulattiera si giunge al piccolo lago di Cavizzola dove si incrocia il sentiero che sale da Madonna delle Nevi; si prosegue fino alla Forcella Rossa (m 2055) e si scende nella conca di San Simone (eventuale appoggio per riposarsi è, poco sotto, la Baita del Camoscio dove però non è possibile pernottare (4 ore circa dalla partenza). Si prosegue in direzione delle baite Baitone (m 1854) e oltre, in salita fino al Passo di Tartano (m 2108) indicato da una croce in ferro (5 ore circa dalla partenza); nei pressi sono visibili interessanti resti di numerose trincee. Si ignora il sentiero che scende sul versante valtellinese, ma si continua sulla destra lungo il costone erboso, ora segnalato con 201, che offre un magnifico colpo d’occhio sulla Val Lunga e, disposti a quote diverse, sui Laghi del Porcile. Percorso il breve tratto di costa, dove si osservano i resti di appostamenti di mitraglia ancora ben conservati, con alcuni ripidi tornanti si discende lungo il versante valtellinese, in direzione dei laghi del porcile. Successivamente, percorso un tratto piano lungo le pendici del Monte Valegino, prestando attenzione ai numerosi segnavia posti sui grossi massi, si attraversa fino a raggiungere il piu’ alto dei tre caratteristici laghetti /2095 m) di origine glaciale. Costeggiata la sponda sinistra del lago e, superata un vecchia baita d’alpeggio, si va avanti spostandosi sulla sinistra del vallone, evitando i grossi massi detritici visibili sulla destra, quindi, con un tratto in diagonale, si avanza fino a raggiungere il Passo di Porcile (2290 m – 6 h 15′ dalla partenza) in Comune di Foppolo. Il Passo, un’ampia insellatura posta fra i monti Valegino e Cadelle, mette in comunicazione la Valle di Tartano con Foppolo.

Volgendo a sinistra si percorrono una trentina di metri circa per poi scendere decisi lungo il pendio, fino al punto in cui il sentiero continua a mezza costa in direzione di una baita. Si continua a scendere fino ad un caratteristico pianoro dove e’ situata la graziosa Baita delle Cadelle (2057 m) e, poco distante, una solida stalla. Lo spiazzo, attraversato da un torrente, e’ racchiuso tra ripide scarpate e pietraie, mentre dappertutto si osservano muretti e cumuli di sassi ammucchiati allo scopo da estendere la superficie del pascolo. Si continua sul fianco destro della valle, si prosegue lungo un ottimo sentiero che, con alcune serpentine, consente di perdere rapidamente quota. Superate due baite, poco oltre si volge a sinistra ed attraverso il torrente si va avanti fino ad entrare in un bosco di pini e larici. Fuoriusciti dalla pineta, non rimane che seguire le indicazioni per Foppolo dove è possibile pernottare all’Albergo Des Alpes oppure al rifugio Montebello di Foppolo che però si raggiunge risalendo da Foppolo centro in circa 1 ora. Variante per il nuovo Rifugio Dordona: Da Passo Tartano si procede per i Laghetti del Porcile e Passo dei Lupi, il Rifugio Dordona e’ posto appena sotto il passo in Val Madre. Dal Rifugio Dordona e’ facile raggiungere nuovamente il sentiero 101 dal Passo Dordona per proseguire verso la tappa successiva verso il Rifugio Longo.