tempo 7/8 ore

Dal rifugio si prende il sentiero che scende verso Valbondione ed al primo tornante si imbocca il n. 304 che si stacca a sinistra passando a mezza costa sotto i pendii prima del Monte Cimone e poi del Monte Ponmolo per giungere al Colle delle Miniere a quota 1920 m. Si scende verso la valle del Bondione e si attraversa l’omonimo torrente; il sentiero ricomicia a salire e si punta al Passo della Manina (1799 m) tra Valle del Bondione e Val di Scalve (3 ore dal rif. Curò). Si prosegue in falsopiano sotto il monte Pizzul e poi sotto il Barbarossa; si oltrepassa la cresta del Pizzo di Petto e si percorre la testata della Val Conchetta sotto le pareti del Vigna Vaga. Con piccoli saliscendi si prosegue verso il Monte Ferrante ed in discesa verso il Passo dello Scagnello (2080 m), da cui in mezz’ora si arriva al rif. Albani (m 1939). La vista sulla parete nord della Presolana è mozzafiato, l’ambiente è dolomitico. Interessante e breve la gita al Lago di Polzone e la salita al Monte Ferrante. Se a questo punto decidete di terminare il Sentiero delle Orobie, è possibile scendere al paese di Colere in Val di Scalve, oppure a Valzurio in Valle Seriana.

Variante alla 7^ tappa: dal rifugio Curò (m 1915) al rifugio Tagliaferri (m 2328);

tempo 4 ore
Dal rif. dirigersi verso la Val Cerviera ed imboccare il sentiero n. 321; si raggiungono i laghetti di Cerviera (m 2326) e si giunge al Passo Bondione; da questo punto si segue il sentiero n. 416 e si giunge al Passo di Belviso (m 2518) da cui in breve si arriva al rifugio Tagliaferri (m 2328). Questo itinerario è denominato “sentiero naturalistico Antonio Curò” e termina al Passo del Vivione da cui si può scendere in Valle di Scalve. Numerose le escursioni dal rifugio Tagliaferri: Laghi del Venerocolo, Monte Venerocolo, Monte Gleno, Passo del Gatto.